La tendinopatia è una problematica che può colpire sia sportivi che persone sedentarie. Consiste in un dolore nella zona del tendine che spesso aumenta con l’attività. Nel caso degli ischiocrurali infiammati può colpire la parte prossimale del muscolo, quindi sotto il gluteo.
É importante affrontarla bene per avere una risoluzione duratura dei sintomi.
“La chiave per la cura delle tendinopatie è il carico graduale del tendine, effettuato all’interno di un quadro di monitoraggio del dolore, per ridurlo e recuperare la funzione”
Questa è una definizione tratta da uno studio di Jill Cook, fisioterapista australiana, una delle principali esperte mondiali nella gestione delle tendinopatie.
In questo articolo tratteremo la gestione delle tendinopatie prossimali degli Ischiocrurali, i muscoli posteriori della coscia.
Cosa intendiamo con il termine tendinopatia?
Un tendine dolente viene normalmente definito con il termine tendinite. In ambito scientifico questo non è un termine del tutto accettato in quanto spesso parliamo di problematiche croniche legate al tendine.
Lo stato infiammatorio dura invece normalmente qualche giorno. Inoltre si sono riscontrate delle modificazioni del tendine stesso quando fa male da molto tempo.
Si è scelto quindi di utilizzare il termine tendinopatia, che letteralmente significa sofferenza del tendine.
Ischiocrurali. Di quale parte del corpo stiamo parlando?
Gli ischio-crurali sono i muscoli posteriori della coscia. Originano dalla tuberosità ischiatica, un osso posteriore del bacino e si inseriscono dietro al ginocchio.
Come si manifesta la sintomatologia di questa tendinite?
Il dolore si manifesta sul gluteo e a volte si irradia sulla coscia. Può insorgere dopo un periodo di sforzi eccessivi prolungati in attività sportive e/o lavorative che coinvolgono questa muscolatura. Attività ad esempio in cui si rimane a lungo piegati in avanti o nelle quali sono necessarie frequenti flessioni sulle gambe.
Spesso può essere scambiato per una sciatalgia in quanto l’aria di interesse del dolore è la stessa.
Il dolore può aumentare da seduti in quanto si comprime il tendine sensibilizzato e durante le attività, soprattutto con sforzi degli arti inferiori.
Come viene trattata la tendinopatia degli ischio-crurali?
Di recente è stata pubblicata su JOSPT ( Journal of Sport and Physical Therapy) una revisione sistematica sul trattamento della tendinite degli ischiocrurali infiammati.
L’esercizio sembra essere la migliore terapia.
La cura consiste nel caricare gradualmente il tendine e riabituarlo allo sforzo.
É importante fare un accurata diagnosi. Infatti altre problematiche potrebbero riferire un dolore simile. Dobbiamo poi considerare sia la stabilità del bacino che gli arti inferiori in toto per avere una completa risoluzione dei sintomi.
Gli esercizi isometrici ischiocrurali quindi mireranno ad un lavoro sia locale sul tendine che globale sugli arti inferiori. Il lavoro sul tendine deve portare ad un carico graduale sulla struttura dolente.
Il trattamento delle tendinopatie infatti può essere considerato come un lavoro in cui si riabitua il tendine a sopportare i carichi.
Deve essere un lavoro graduale. In una tendinite degli ischiocrurali, la struttura è più sensibile al carico e quindi si deve stare attenti a non esagerare.
Per quanto riguarda il trattamento locale, trovo grandi risultati tra i miei pazienti, l’utilizzo della Graston Technique.
La Graston utilizza 6 strumenti con lo scopo di ridurre le tensioni a livello muscolare e fasciale. É utile infatti per un lavoro sia sul tendine che su tutta la componente fasciale posteriore.
Spesso in una tendinopatia degli ischio-crurali le strutture posteriori possono risultare rigide.
Esercizi per la tendinopatia degli ischiocrurali infiammati
Premessa: è possibile che l’esercizio provochi un po di dolore, l’importante che sia sopportabile e che non faccia aumentare la sintomatologia nelle ore successive.
Proponiamo quattro esercizi :
- Il ponte
- Ponte con un solo arto
- Il ponte con una leva più lunga (quindi allontanando i piedi dai glutei)
- E una contrazione attiva isometrica degli ischiocrurali (può anche essere eseguito a casa con un elastico)
Gli esercizi saranno poi via via incentrati a caricare maggiormente il tendine.
Come al solito il protocollo di lavoro ideale è quello basato sulla persona e sulle sue esigenze.
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