Cellulite: cause e rimedi

La cellulite può essere considerata una vera malattia del connettivo sottocutaneo causata da un cattivo drenaggio cellulare dovuto ad una serie di disturbi di tipo circolatorio, emuntoriale e ormonale che possono determinare un aumento del carico tossinico. Essa deve essere interpretata come un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo, che non riuscendo ad eliminare le tossine (endogene ed esogene), modifica la sua composizione e struttura.

Esistono più di dieci modi differenti di definire la cellulite, da Idro-lipo-distrofia a Panniculopatia-edemato-fibro-sclerotica (PEFS) e così via. Già dalla terminologia utilizzata si può comprendere come essa non debba essere considerata solo un fastidioso inestetismo, ma una vera e propria patologia.

Per questo motivo viene definita come una malattia del connettivo, quel tessuto che interposto tra la pelle e i tessuti più profondi, svolge una funzione di sostegno, protezione, nutrimento, deposito e smaltimento dei cataboliti proprio grazie ai capillari venosi e linfatici presenti in esso che lo rendono un vero e proprio tessuto vivente.

Secondo l’Omotossicologia le malattie sono l’espressione della lotta dell’organismo contro le tossine sia endogene che esogene; così anche la cellulite deve essere identificata come una difesa dell’organismo nei riguardi di sostanze tossiche che, introdotte per esempio con l’alimentazione o con i farmaci, o prodotte dal catabolismo cellulare, non sono state eliminate a causa di disturbi circolatori o per un’insufficiente funzionalità degli emuntori fisiologici.

Cause della cellulite

  • Disturbi circolatori
  • Insufficiente attività degli emuntori fisiologici
  • Adiposità
  • Problematiche ormonali
  • Stress psico-emozionali
  • Vita sedentaria
  • Errori dietetici
  • Abuso di farmaci
  • Predisposizione genetica

Queste sono alcune delle principali cause che possono portare all’accumulo di tossine nel connettivo; ne consegue una modificazione della composizione e anche della struttura di questo tessuto e da qui la formazione della cellulite.

La lipodistrofia localizzata viene solitamente suddivisa in quattro stadi:

1°STADIO: detto edematoso, è provocato da una stasi “venulo-capillare” con aumento della permeabilità e trasudazione dei liquidi plasmatici che si infiltra tra le cellule impedendo il drenaggio delle tossine. L’edema agli arti inferiori non migliora con la posizione del corpo, la cute è tesa, pastosa e dolente.

2°STADIO: inizia il processo di fibrosi, caratterizzato dall’aumento del numero e delle dimensioni delle fibre di collagene attorno agli adipociti e ai capillari arteriolari. È in questo stadio che si evidenzia la cute a “buccia di arancia”. È presente edema cutaneo, la cute è lievemente calda e presenza zone fibrose al tatto.

3°STADIO: detto fibroso, si verifica la rottura delle fibre elastiche, le cellule adipose vengono intrappolate in una capsula fibrosa e si assiste alla formazione di micronoduli. La cute perde la sua elasticità, è fredda e l’aspetto generale della coscia comincia a cambiare con progressivo allargamento dei fianchi.

4°STADIO: detto sclerosi, i micronoduli confluiscono in noduli sempre più grandi e il connettivo si indurisce andando incontro ad un processo di sclerosi con marcate alterazioni dell’aspetto fisico.

L’evoluzione attraverso questi quattro stadi è la dimostrazione di come la cellulite sia una malattia complessa con un vero e proprio rimaneggiamento della struttura connettivale. Si possono notare infatti i seguenti fenomeni:

  • Le fibre collagene, aumentate di numero e di consistenza, “strozzano” le cellule adipose
  • Le fibre elastiche appaiono spezzate
  • I vasi sanguigni e linfatici sono intasati e congesti e non permettono un buon drenaggio delle tossine: la sostanza fondamentale diventa così come uno stagno in cui confluiscono i prodotti tossici del metabolismo cellulare alterato
  • Le terminazioni nervose bloccate incominciano a mandare messaggi dolorosi

Cellulite e costituzioni

Un aspetto che non può essere trascurato è la necessità di affrontare la cellulite dal punto di vista costituzionale, cioè da quelle caratteristiche “genetiche” che ne condizionano e caratterizzano la manifestazione.

CELLULITE “CARBONICA”

È la cellulite della donna brevilinea, robusta, con chili distribuiti in maniera uniforme. Prevale la componente edematosa, con forte imbibizione tissutale. È un tipo di cellulite da “rallentamento metabolico”, diffusa, edematosa, flaccida.

CELLULITE “FOSFORICA”

È la cellulite della donna alta, longilinea, difficilmente in sovrappeso. In queste donne generalmente la cellulite e l’adipe in eccesso sono distribuiti nel basso ventre e alla radice delle cosce. La cute spesso è secca. A livello connettivale vi è una compromissione delle fibre collagene ed elastiche; prevale la componente fibro-sclerotica

CELLULITE “SULFURICA”

È la cellulite della donna normolinea, tonica, atletica, con buona muscolatura. Più che grassa è “robusta”, appesantita. In queste donne la cellulite è localizzata prevalentemente sulla faccia esterna della radice delle cosce (Coulotte de cheval). Solitamente è un tipo di cellulite dura con una scarsa ritenzione idrica.

CELLULITE “FLUORICA”

È una cellulite che non presenta una localizzazione predominante, la cute è generalmente disidratata e spesso si notano smagliature. In questi soggetti la causa principale della cellulite è riconducibile ad una spiccata insufficienza venosa (spesso associata ad una predisposizione familiare alle vene varicose).

Approccio terapeutico

Il primo approccio alla cellulite deve consistere nella disintossicazione dell’organismo attraverso un regime alimentare corretto, che rispetti la biochimica della nutrizione per evitare un ulteriore sovraccarico tossinico di origine alimentare. Da qui anche l’importanza di identificare eventuali intolleranze alimentari.

Contemporaneamente al controllo dietologico si imposterà una terapia di drenaggio attraverso l’attivazione degli emuntori fisiologici (intestino, fegato, reni) con appropriati rimedi drenanti.

Date queste premesse fondamentali, è possibile intervenire anche in maniera mirata con trattamenti bio-mesoterapici. Questo permette di agire localmente, in modo mirato e assolutamente individualizzato mediante cocktail di rimedi scelti in base alle caratteristiche della cellulite presentata dalla paziente, andando ad agire sui 4 fondamentali punti d’attacco:

  • Apparato Circolatorio
  • Drenaggio del connettivo
  • Sistema ormonale
  • Lipolisi

La mesoterapia oggi si è evoluta grazie alla tecnologia che ha permesso di sviluppare apparecchiature di magnetoforesi che permettono l’assorbimento dei suddetti cocktail per via transcutanea, senza l’utilizzo di aghi.

Appare dunque evidente che il trattamento della cellulite deve essere attuato in senso globale, olistico, e soprattutto individualizzato.

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