La respirazione è l’atto più naturale da compiere per tutti gli esseri umani ma appunto perché il più abituale è anche quello a cui si pone meno attenzione.
È fondamentale respirare in maniera corretta durante tutte le nostre attività quotidiane.
Come il cibo e l’acqua, l’aria è ciò che introduciamo nel nostro organismo per far avvenire tutte le funzioni vitali del nostro corpo.
I tempi moderni però, che sono caratterizzati da uno stile di vita frenetico e ansioso, hanno portato ad avere spesso e volentieri una respirazione toracica veloce, corta e superficiale usando solo la parte superiore dei polmoni e l’aria che viene inspirata rimane nei polmoni solo per poco tempo, riducendo l’apporto di ossigeno.
Questo è l’esatto contrario della respirazione diaframmatica o addominale che invece consente di introdurre nel corpo la quantità massima di ossigeno.
Respirazione diaframmatica come attuarla:
Per sperimentare la respirazione diaframmatica basta sdraiarsi supini e poggiare le mani sullo stomaco. Inspirando ed espirando il più profondamente possibile osservando le mani che si alzano e si abbassano.
Inizialmente può sembrare difficile, ma con un po’ di allenamento questo tipo di respirazione viene naturale e porta grandi benefici.
È importante quindi imparare a respirare ed educarsi sugli atti respiratori perché porta benefici sia sul corpo che sulla mente.
Dunque l’attività diaframmatica aiuta a:
- Migliorare l’elasticità della gabbia toracica e aumentare l’efficienza dell’apparato respiratorio;
- Migliorare i processi metabolici dell’organismo;
- Mantenere una postura corretta;
- Acquisire un maggior controllo degli stati di ansia e di emotività, favorendo la concentrazione e il rilassamento.
La consapevolezza e l’educazione respiratoria possono quindi cambiare in meglio la qualità della nostra vita e ovviamente anche delle nostre prestazioni sportive.
Respirazione corretta durante l’attività fisica
Respirare è forse il gesto più semplice e naturale che conosciamo, ma sotto sforzo richiede coordinazione e consapevolezza.
Innanzitutto bisogna capire la differenza tra respirazione diaframmatica e toracica, e applicare quella diaframmatica mentre ci si allena.
Questa infatti consente di avere delle respirazioni più profonde e di rallentare la sensazione della fatica.
In effetti, quando facciamo sport, a un certo punto, abbiamo l’impressione che ci manchi il respiro. Questa spiacevole sensazione sopraggiunge, quasi sempre, prima della stanchezza muscolare.
In realtà, la stanchezza dei muscoli periferici coinvolti nell’esercizio deriva in primo luogo a causa del ridotto apporto di ossigeno.
Esiste infatti un riflesso neurochimico che, riducendo l’afflusso di ossigeno ai muscoli periferici, quando la richiesta di ossigeno della muscolatura scheletrica non può essere soddisfatta dallo scambio polmonare, determina quella sensazione di stanchezza e dolore ai muscoli.
In pratica si verifica un “blocco” dell’ossigenazione periferica, che porta all’inevitabile diminuzione dell’intensità di esercizio.
Per questo motivo, allenare i muscoli respiratori (cioè i muscoli intercostali interni, esterni e il diaframma) consente di ritardarne l’affaticamento e di aumentare la resistenza agli esercizi.
Nello svolgere qualsiasi tipo di attività la regola principale da seguire è di non trattenere il respiro (apnea). Essere consapevoli del processo di respirazione è fondamentale, alleniamo il diaframma!
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